uno-due-tre

Camminando per le vie della città mi sono imbattuto in una particolare situazione (che poi non è particolare ma mi ci sono fatto un grosso viaggio): un ragazzo e una ragazza camminano davanti a me e dietro a loro una figura saltella e balla cercando di nascondersi in maniera piuttosto impacciata e evidente.

In quegli istanti che sono veramente attimi o addirittura frazioni di attimi ti ritrovi pervaso da milioni di pensieri (3), il primo è: E’ un kamikaze che appena incrocio i due giovani (pergiunta stranieri) si fa esplodere e mi ritrovo in tre milioni di pezzetti spappolato sull’iconcina della madonnina di via oberdam. [Ma perchè? -dico io- la televisione mi sta plagiando così tanto? sto diventando uno di quei tipi da partito democratico??? NO!]     Passiamo al secondo pensiero nella frazione della stessa frazione di quell’attimo che ho già attraversato vincente sebbene sudando: sicuramente si tratta di una figura appartenente al mondo fantastico che risiede nella mia testolina vuota, una tipologia di angelo custode del bosco, tipo pixie o qualcosa del genere che starebbe li a giocherellare dietro i suoi protetti pensando che nessuno lo possa scorgere, invece io si, io lo scorgo. Ma poi mi dico: [ma allora sei proprio un coglione serio?! Non ti riprendi più?!]   allora passo al pensiero 3 che è figlio di una frazione di Palmi tra l’oceano atlantico e lo ionio, una cosa così vasta che si contrae per chissà quale legge fisica in pochi millesimi di dio-solo-sa-cosa divenendo una cifra che riuscirebbe a nuotare a farfalla dentro l’infinitesimale. Ecco, in quella porzioncina che separa l’incrocio dei miei passi con quelli degli sconosciuti, il mio terzo pensiero è che qualcuno si nasconde per non farsi riconoscere e fare una sorpresa appena lo sorpasso.

ed era vero. geniale vero? mi congratulo con me per la velocità, direi che quasi quasi mi iscrivo all’esame di ieri.                                               

 

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