Pensiero estivo

Una figura stupenda danzava a me di fronte nella notte di san lorenzo, aveva gli occhi scuri e le labbra rosso fuoco, una luce fragile gorgogliava dagli scintillii dei riflessi lunari sul mare nero. Mucchi di granchi si preparavano per il sanguinoso spettacolo. Quanta conoscenza crediamo di acquisire nel secondo dedicato a due pupille semiaperte, nella sua vanità, nel suo minuscolo sgranocchiato dall'impazienza delle passioni, quanti? Non riconosci l'esistenza di graffi, coltelli o maldicenze, celate dalla tenue brezza della notte estiva e dai suoi rigurgiti lunari. Non riconosci il nome e la purezza della carne, non puoi concedere quindi al tuo umore un insano risveglio in compagnia di una semplice frazione di secondo.

La creatura stava ora di lato ora davanti, faceva roteare la sua lunga veste tra le mani accompagnata dal soave vento del sud. Giravolte infuocate, sparute girandole di lavanda e mandorla, con loro danzava il respiro senza che potessi muovermi; danzava con in testa la consapevolezza di quell'attimo, quella magnifica inconsistenza che scandisce la perdita della ragione, la reale esecuzione del tempo e dello spazio. Lambiva le rive e i deserti con parei e dita colorate, lasciava che l'idea uccidesse la verità in pace: con la pace dell'incoscienza il boia mascherato decretava l'inizio dell'inganno. I granchi ritiravano le loro flotte seguendo i battiti del tamburo, la guerra era finita. Persa.

Il pericolo era nelle pupille, il suo riflesso nel più profondo del mio interno agiva da lubrificante per la perversione che unita al sale del mare e dalla polvere di stelle, mantecava di magnificenza l'intero pianeta fatuo. Il tremore di quel secondo, l'irresistibile bramosia di accarezzarlo e spogliarlo dai suoi frammenti più sconosciuti, di relegarlo a immagine divina, violentava diabolico il resto degli attimi. Quella rottura con il visibile pur rimanendo temporalmente infinitesimale, danneggiava la genuinità del pensiero fino a perderne le tracce per poi ritrovarlo secco e inchiodato a quello spirito alato dedicato al nulla, come ipnotizzato, dopo milioni di anni.

Un musico si avvicinò per primo, colpendo il suo strumento e la sua voce, la danza risalì in cielo più colorata e i capelli di Gorgone si fecero del colore del vento, i suoi occhi cercavano nuovamente quell'incrocio di passione, smisurato calore e soddisfazione. I miei, pietrificati dalla millenaria illusione, erano rivolti al signore.

 

"E' sorprendente quanto grande, totale possa essere l'illusione che nella bellezza c'è il bene"                                                                                               L.Tolstoy                          

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One Response to Pensiero estivo

  1. chily says:

    solo ora, dopo tanto, rileggo il tuo commento e sento di risponderti. in uno dei momenti piĆ¹ brutti.
    beh che dire..ho bisogno di una spranga.. posso ancora comporre il 232323 sul microonde di mia nonna?!

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