Primo giorno di clausura: Il risveglio è stato illuminato da un piombo bagliore indesiderato. Continuo a stare a letto.
Secondo giorno di clausura: Avrei voluto dimostrare la mia predisposizione all'ascetismo ma non ho trovato il tempo di predispormi, rovistando tra i miei ozi.
Terzo giorno di clausura: Il rispetto verso me stesso è crollato in un attimo. ore quattordici e dieci.
Quarto giorno di clausura: Punto il dito sulla mappa dell'Andorra. Non riesco ad accendere il computer.
Quinto giorno di clausura: accendo il computer ma va via la luce per sei mesi.
Sesto giorno di clausura: Il distacco mi è servito a memorizzare le coordinate bancarie del mio vecchio. La risposta alla domanda "dove?", ora, è impressa nella mia mente come il sangue di una zanzara spiaccicata sul muro, accanto al letto, alla destra del cuscino, sotto la scritta preferisco dormire. Il pensiero fisso di una donna ballerina, su una roulette russa con una vestaglia grigia che a poco a poco si disintegra per dare finalmente forma e luogo ad un'altra donna, illuminata da un fascio al neon bleu, di dimensioni fisiche ridotte ma con una seria bombetta nera in testa, mi provoca volteggi elettrici alle sinapsi. La terapia contro la nostalgia è composta da potenti pillole di salvia divinorum; il ricordo è mangiato al suo stadio più tenero: l'epifania. Lo specchio non riflette più la mia immaggine intorno alle otto. Non commetto atti che non siano puri, e soprattutto depuro gli atti non ancora commessi, prima di commetterli. L'amore sta dalla parte di chi lo brama; e io sono solo, quando penso di esserlo. Il coinvolgimento degli acari nella prima parte della giornata mi è servita ad allentare la loro morsa allergica. Starnutisco alle dieci e quaranta. Sconvolgo le leggi del mio fisico schioccando il dito medio contro il pollice, avvertendo così dolori alla colonna di Vertebre, nella zona sudo-rientale dell'occipite. La febbre è passata anche se il mio computer ha terminato la batteria in tempo per spegnersi. Tengo il tempo ad una musica muta con le dita e con i denti. La dolce sensazione del tepore quando il freddo ormai mi ha coperto è solo un ricordo, riesco a mantenere la temperatura costante sui 38gradi. Io sono sveglio. Sono le tredici e ventisei minuti. Il cuore ha terminato di battere ma l'inavvertita fame mi tiene in vita facendomi galleggiare in un piatto di ditalini in brodo. Il brodo da cui Tutto è nato era il piscio di un Pederastauro: prima forma di vita intelligente sul nostro involuto globo. L'involuzione della terra ha come oggetto la nascita dell'uomo, ecco svelato il cotanto odio nei confronti dei pederastauri e dei loro brodi. Io-amo-i-gatti. La voglia di introdurmi nel sensazionale feeling del provare o non-provare sensazioni mi ha fatto riacquistare una certa sensibilità al mignolo. Ora piango con gli occhi e tremo col più piccolo dei diti. Ammetto di non essere riuscito a sterminare l'interesse che ho nei confronti dell'acqua, farina di grano duro e lievito, ma la panificazione mi eccita fisicamente e la stimolazione nervosa derivata schianta qualsiasi tabù. In cuor mio ho te, lievitata. Apro le finestre solo per sentire lo schiaffo del fresco strapotere del vento, il rumore mi sconvolge e quindi le richiudo. Il bianco medicinale è roba da malati. Io sto in forma. Regolarizzo le mie funzioni vitali alle sedici e cinquantasei e alle diciassette e due minuti ricompare l'acne adolescenziale. Il quarto d'ora più lungo della mia vita è durato due ore a quattromila metri da terra completamente ignudo a quaranta sotto zero, alle diciotto e ventitre minuti. Scrivo modellando il foglio che ho in mano, ho la netta sensazione che l'indiscussa mobilità del suono modelli la penna con cui scrivo. Le crisi cominciano intorno alle diciannove, il rumore mi costringe a lacrimare, il suono convince il pensiero, la mia mano si ferma. Alle venti mi addormento. Alle ventitre e cinquantadue sogno: http://www.youtube.com/watch?v=H5MLNMgpywk
Great!!!!!
Gia mi piace questo nuovo blog, e posso anche lasciare un commento senza essermi annessa alla comunita di mediocri Wliveshite!
Word!
ma il settimo? dato per scontano, noooo?
(fa sgiai cliccare su de-commenta. davvero.)
(poi ti spiego il sgiai. davvero.)
che cacata
e tu zitta!è una cacata altro che bellissimo
cazzo di gusti de merda
ma secondo il tuo ingegno, posso mai de- compormi per una a scompagnata dall’acca? giammai, caro il mio thomas!!!
come sempre sto, vado, faccio secondo arte – leggi: du’balls! – aspetto sempre che qualcosa nel mio variegato panorama cambi di posto, aspetto sempre un der blaue reiter che mi venga a cercare, aspetto sempre, aspetto… ma la clausura fa parte di un sotteraneo moto dell’animo o di un evidente moto di pensiero? ma i tuoi pensieri sono ancora tali o sono diventati quali? basta adesso, sono davvero disgustosa! ciao ( visto il bolero in tube e corde, finalmente! ) kisses
la prossima volta
sogna questo http://www.youtube.com/watch?v=6QGjgrTQ60A
maialoni.
bellissimo questo intervento.terapia contro la nostalgia di cosa?
potevi dirmelo prima.
insomma ho aperto il gioco. e ochei. ho spappolato per sbaglio una testa del tigrato. e insomma. -sono negata nei giochini vari-. emmiggiro e c’era Filo che ha visto tutto. insomma la prossima volta gli copro gli occhi. ma dovevi dirlo prima.
questi tizi sono favolosi!
ma il giochino sui gatti no, dai…
Io a volte sono acaro, lo sapevi?
aspè, fammi capire…azzardo varie ipotesi:
1) sei stato ammalato
2) sei allergico agli acari
3) hai dato fondo al tuo bisogno atavico di dormire
4) ti stanno simpatici i dinosauri
5) ti stanno simpatici gli acari
6) hai una malformazione congenita alle sinapsi
7) commetti atti impuri con la pastina…
bè, mi pare che basti…
non sono riuscita a vedere untube di quello che c’è!!!! bacio bacio bacio sempre io